Ciao a tutti, mi chiamo Lisa e ho pensato di aprire questo
blog come diario personale per cercare di raccogliere tutte le magnifiche
esperienze che vivrò in un bellissimo paese, l’America.
Sì, perché proprio a Giugno del 2014 ho preso la decisione
probabilmente più importante che abbia mai preso in 16 anni di vita: diventare
una exchange student.
La prima a parlarmi di questa esperienza è stata mia madre, nonché
mio supporto e roccia costante, che durante il mio percorso mi ha spinto a
superare i limiti e a guardare in faccia ogni sfida che mi ritrovavo davanti,
ed ora soprattutto grazie a lei mi ritrovo qui, seduta sulla moquette di quella
che considero già la mia casa.
Sono passate due settimane abbondanti ormai dal
giorno della mia partenza, il 12 agosto da Milano Malpensa, ma posso ricordare
tutto nei minimi dettagli: il lungo addio dato alla mia migliore amica e a mia
nonna prima di partire per Milano, la notte quasi insonne passata nell’hotel
dell’aeroporto, la continua ansia per il peso delle valigie (okay, è stata
totalmente inutile perché sono passata anche se sforavo di un kg), l’abbraccio
dato a mio padre e il sorriso rivolto a mia madre prima di avviarmi verso il
check-in dopo l’imbarco dei bagagli. Insomma tutto molto commovente, finchè non
sono salita su quel maledettissimo aereo che avevo aspettato di prendere per
circa un anno con Silvia e molti altri exchange student dall’Italia, direzione
l’aeroporto di Newark a New York!
Le 9 ore di volo sono passate abbastanza in fretta tra vari
film (mi vergogno ancora di dire in giro che ho guardato Mulan), un po’ di
musica e lo schifosissimo pollo preparato dalla United Airlines. Ricordo ancora
il momento in cui abbiamo toccato terra, io e Silvia siamo quasi scoppiate ad
urlare per l’emozione.
Raccontare tutto il ministay, ovvero i 3 giorni passati a
New York con il quinto gruppo dei ragazzi della wep, sarebbe troppo lungo e
noioso, pertanto vi lascio un meraviglioso video fatto da Silvia (sei il mio
pensiero costante) dove ci sono in breve i momenti più belli del ministay,
compreso il nostro sclero post-arrivo.
La mattina di Sabato 15 Agosto, mentre tutti stavano facendo
meravigliose grigliate in Italia, mi sono ritrovata a dover passare 6 ore all’aeroporto
di Newark con Sara e Francesca aspettando il volo che ci avrebbe portato
(finalmente) alla nostra destinazione finale: Las Vegas.
Il volo è stato abbastanza terribile, con 6 ore di canzoni
in un posticino minuscolo senza né corridoio né finestrino (mi è toccata la sfiga
del posto in mezzo.. sì Lisa, la solita vecchia fortuna). Ho passato la maggior
parte del tempo ad ascoltare Ed Sheeran e pensare alla mia nuova vita che
sarebbe cominciata proprio nel momento in cui sarei corsa verso la mia host mum
in aeroporto abbracciandola subito dopo. E’ stato un momento abbastanza
toccante, dovuto ad una mia decisione impulsiva. Volevo abbracciare quella
donna che aveva scelto di passare e condividere con me 10 mesi fondamentali
della mia vita.
Le due settimane dopo sono passate molto in fretta. Ho
conosciuto e fatto amicizia con molte ragazze e ragazzi da ogni angolo del
mondo che come me stanno vivendo questa esperienza, in particolare la mia
sorella australiana Shauna e la ragazza spagnola che la nostra vicina di casa
ospita, Cristina.
La scuola è cominciata una settimana fa ed io ho scelto di
frequentare i corsi di Orchestra, Arte, Storia della musica pop, Matematica,
Scienze della terra, Inglese e Governo Americano. Ogni materia è difficile a
modo suo, ma tutti i professori sono molto gentili ed in generale amano gli
exchange student (apparte quella di matematica, chissà perché i prof di
matematica sono sempre i più antipatici).
La mia scuola è moooolto affollata,
le classi piene di studenti e per non creare ulteriore confusione ci sono due
pranzi in due orari diversi, a seconda di che materia hai alla terza ora. E’
stato abbastanza difficile abituarsi a stare in una scuola così grande,
provenendo da una realtà di non più di 600 alunni, cioè circa un sesto, ma la
cosa bella di questa scuola è la presenza di una grande varietà di attività,
dagli sport ai club. Io ho scelto di far parte dei Mustang Maniacs, il club di
tifo per la squadra di football della scuola (che in realtà fa abbastanza
schifo, ma un po’ di cheering non fa male a nessuno). Purtroppo mi è stato
ucciso a bastonate il mito degli armadietti, qui se vuoi un armadietto te lo
devi pagare, ed è praticamente inutile visto che i libri sono presenti in
classe e non devi mai portarli a casa se non per studiare quelle poche cose che
ci sono da studiare.
Durante queste due settimane comunque non ho solamente
pensato alla scuola e alle materie. La mia host family (quei due pazzoidi
meravigliosi che mi ritrovo, si) ha portato me e Shauna ben tre volte a
visitare la Strip, una volta solo passandoci in macchina di notte mentre ero
tutta scombussolata perché ero arrivata in Nevada da appena dieci minuti,
esperienza magnifica, Las Vegas è mozzafiato di notte.
La seconda volta per
vedere un meraviglioso spettacolo giapponese alle fontane del Bellagio e l’interno
dell’hotel, e la terza al Mandalay Bay e alla Rollercoaster New York New York,
per andare sulle montagne russe di Las Vegas. Quest’ultimo è sicuramente stato sicuramente
il momento più speciale della mia esperienza fino ad ora, vedere Las Vegas di
notte dall’alto è ancora più bello!
Quella serata è stata decisamente meravigliosa, dopo essere
andata sulle montagne russe i miei host parents hanno portato me e Shauna a
Downtown Las Vegas, l’originale Las Vegas, il posto più pazzo che io abbia mai
visto! Pazzo in un modo sia positivo che negativo: non ho mai visto così tante
persone strane tutte insieme in vita mia, e posti meravigliosi. La cosa che più
mi ha colpito è stata la piscina con lo scivolo che passa attraverso un
acquario con un sacco di pesci e squali, lì ho veramente realizzato quanto
amassi quel posto.
Durante queste due settimane ho anche assistito al mio primo
football game (abbiamo perso, ma sempre e comunque forza Mustangs), mangiato la
mia prima fonduta di coccolato, per la prima volta nella mia vita sono arrivata
terza a Bowling e non ultima (Shauna u loser), ho partecipato per la prima
volta ad un party a tema anni ’80.
Fin’ora questa esperienza mi sta regalando molte
soddisfazioni. Ho ovviamente avuto anche io i miei alti e bassi, infatti sto
sempre più imparando il significato vero della parola bipolarismo, un momento
sei felicissimo e due secondi dopo ti ritrovi a chiederti perché hai lasciato
la tua famiglia e i tuoi amici per andare in un posto dove non conosci nessuno,
però certe volte rifletto e penso a cosa realmente mi ha spinto a fare questa
cosa: la curiosità, la voglia di viaggiare, di cambiare, di conoscere, di
parlare la lingua che in assoluto preferisco, la necessità di amare gli Stati
Uniti ma anche la voglia di riscoprire l’amore per la mia terra. Essere una
exchange student mi sta aprendo moltissimi orizzonti, vorrei poter essere parte
di qualcosa di così speciale da non saper nemmeno descrivere, e spero che in 10
mesi tutto questo non rimanga solo un sogno ma una verità da cui non vorrò mai
scappare.